Plone Conference 2009, Budapest. Resoconto Finale

10 novembre 2009

La Settima Plone Conference mondiale (http://ploneconf2009.org) si è chiusa da ormai dieci giorni, ma ancora le fanno eco i numerosissimi ringraziamenti all’organizzazione, rivolti a Balasz Ree in testa.
Budapest è stata a tutti gli effetti la splendida cornice di un evento energizzante e carico di spunti per tutti coloro che si occupano di Plone.

I Talk più Corroboranti

Le novità di Plone 4, ben presentate da Eric Steele, sono tali e tante da rendere la nuova release degna di notevole attesa.
Uno sgardo alla roadmap (http://dev.plone.org/plone/roadmap) rende bene l’idea:

in mezzo a decine di altri piccoli e grandi miglioramenti che rendono Plone 4 il 400% più veloce di Plone 3 e con il 20% di codice in meno!!

Le meraviglie di Dexterity, passate in rassegna da David Glick (http://www.slideshare.net/davisagli/building-content-types-with-dexterity-2382911), hanno chiaramente mostrato che un successore per Archetypes finalmente esiste e scalcia piuttosto convinto. L’approccio monolitico e a oggetti caratteristico di Archetypes viene sostituito in Dexterity da un sistema a componenti capace di ruotare intorno ad un modello di base e a una serie di “behavior” che lo caratterizzano e specializzano. Tutto questo non solo a parole.. David fa una sintesi finale di quali funzionalità sono già disponibili al 100% e quali sono in via di completamento.

Le promesse di una user experience molto evoluta grazie a TinyMCE (http://www.slideshare.net/robgietema/tinymce-for-plone-4) e a Deco (http://www.slideshare.net/robgietema/deco-ui-content-editing-in-plone-5), che Rob Gietema ha illustrato con tanto di demo funzionante in Plone 4, hanno lasciato intravedere nuove possibilità nel già vasto insieme dei casi d’uso per cui Plone si contraddistingue da anni. In particolare Deco sembra destinato a dettare una svolta copernicana nel modo di gestire contenuti a cui siamo abituati, ma bisognerà pazientare fino a Plone 5.

La facilità di skinnare Plone mediante XDV promossa da Denis Mishunov (http://www.slideshare.net/spliter/from-design-to-plone-site-xdvdriven-plone-theming) ha fatto tirare qualche sospiro di sollievo ai designer. Ne ho sentiti almeno un paio durante i giorni della Conference confessarmi che non vedevano l’ora di provare a usare il nuovo giocattolo!

Menzioni Speciali!

JQuery Tools è parte integrante di Plone 4: grazie a Steve McMahon (http://www.slideshare.net/plonesteve/overlays-accordions-tabs-oh-my) abbiamo una valida traccia di partenza per iniziare ad usare questa libreria javascript da subito, in plone 3.
A fine presentazione si fa riferimento anche all’ottimo Products.pipbox, che rende l’adozione di JQuery Tools in Plone un gioco da ragazzi.

Il premio per la presentazione più divertente di questa Conference va sicuramente ad Elizabeth Leddy, per altro su un argomento affatto “semplice“: come configurare un deploy Plone per avere il massimo delle performance garantito (http://www.slideshare.net/eleddy/unloading-plone). Sicuramente un ottimo punto di partenza per chi ancora non ha chiaro che non si va in produzione con la sola istanza Zope, anche se apparentemente basta a fare tutto quel che serve!! 😀

Andreas Jung ha cercato di rispondere una volta per tutte ad una serie di domande ricorrenti sulle mailing list e sul canale IRC (http://www.slideshare.net/ajung/frequently-asked-questions-answered-frequently-but-now-for-the-last-time), con l’intenzione di evitare di rispondere ancora. Ottima traccia per i neofiti, ma non credo gli eviterà di tornare ad ascoltare tali domande ancora e ancora.. 🙂

Ultima segnalazione, il talk di Jordan Baker sulle tecniche e gli strumenti utili a realizzare test in ambito Plone (http://www.slideshare.net/hexsprite/plone-testing-tools-and-techniques). Decisamente una carrellata interessante e motivante per chi ancora non ha le idee chiare a riguardo.

Un Occhio alla Comunità

Steve McMahon e Matt Hamilton, due dei nuovi eletti nel Board della Fondazione Plone (http://plone.org/foundation/newsitems/plone-foundation-board-election-results-2009), hanno dedicato una sessione a raccontare “Come *Avviene* Plone” (http://www.slideshare.net/plonesteve/how-plone-happens).
Steve e Matt hanno cercato di far capire quanto nel nostro ambito le gerarchie decisionali sono capovolte rispetto al classico paradigma aziendale: l’utente finale è al principio e non alla fine del processo di realizzazione del software.
Nella presentazione viene mostrato uno schema generale in cui si descrive molto bene come si possa influenzare l’evoluzione di Plone in vari modi, più o meno formali, fino ad arrivare a concretizzare le proprie proposte in un PLIP (PLone Improvement Proposal) con tanto di implementazione annessa: Da non perdere!

Infine la Plone Foundation si è ritrovata in seduta plenaria annuale: sono stati presentati vari report, tra cui lo stato di bilancio della fondazione, che quest’anno è riuscita a incrementare di 85K dollari il suo capitale sociale grazie alle sponsorizzarioni (http://www.slideshare.net/plonesteve/plone-foundation-annual-meeting-budapest-2009).

L’Open Space

Il terzo giorno è stato allestito come Open Space: un esperimento, credo ben riuscito, anche se alcuni hanno storto il naso per la modalità scelta, sostenendo che fosse preferibile non dedicargli un intero giorno, ma adottare la formula usata alla PyCon. Di fatto è stato allestito un grosso tabellone su cui chiunque poteva proporre degli argomenti da discutere in una certa stanza ad una certa ora. Nel giro di due ore il tabellone ha visto un fiorire di decine e decine di argomenti, tanto da rendere imbarazzante la scelta di quali sessioni seguire.
Quello che voglio sottolineare, dal mio punto di vista, e’ che l’Open Space ha nettamente favorito il processo di discussione che sta ridando un po’ d’aria a http://plone.it e alla sua comunità, e vedremo nei prossimi mesi se i risultati verranno :).

La Community

Budapest ha mostrato una community vitale, capace di esprimere nuovi leader, gioiosa nell’incontrarsi e estremamente attenta all’evoluzione del suo punto d’incontro: Plone.
Portare nello stesso luogo oltre 400 persone, da tutto il mondo, e fare in modo che buona parte di questo gruppo si senta integrata e soddisfatta alla fine dei tre giorni non è facile, ma ormai da molti anni questa piccola magia torna a ripetersi grazie alla dedizione degli organizzatori.

Moltissime delle discussioni che ho avuto sono state estremamente stimolanti, e hanno contribuito a creare nuove amicizie, per non parlare degli infiniti spunti che da subito entrano a far parte del bagaglio di esperienze utili nel nostro lavoro quotidiano.

Insomma, per chi normalmente si ferma alla sola valutazione del software, se ne avrà l’occasione, consiglio caldamente di organizzarsi per venire ad incontrare questa meravigliosa comunità open source.

3 Risposte to “Plone Conference 2009, Budapest. Resoconto Finale”

  1. keul Says:

    +1 per l’openspace!

    Ero partito molto prevenuto (prima volta per me) e credevo sarebbero stati un caotico modo di perdere tempo.

    In realtà ho sentito cose piuttosto interessanti…

  2. vito Says:

    Vabè, ma esiste una maniera human-frindly per installare Plone 4!? 😀


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